Veggie Burger Ban UE: Lidl & Burger King Contro ProVeg

L'UE vieta i nomi della carne per i prodotti vegetali, il Veggie Burger, Lidl, Burger King e ProVeg International protestano: è un attacco ingiusto all'innovazione e alle alternative sostenibili.

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di Redazione veganOO.it

10/25/20224 min read

immagine di cabine telefoniche londinesi rosse che cadono a effetto domino
immagine di cabine telefoniche londinesi rosse che cadono a effetto domino

"Veggie Burger Ban": L’UE Vieta i Nomi della Carne per i Prodotti Vegetali. Lidl e Burger King, insieme a ProVeg International, Contro il Veto Ideologico.

L’Europa è a un bivio cruciale che mette in discussione la libertà del mercato e la spinta alla sostenibilità. Il Parlamento Europeo ha votato a favore di un emendamento che proibisce l'uso di denominazioni tradizionali – come "burger vegani", "salsicce vegetali" o "bistecche plant-based" – per i prodotti che non contengono carne. Questo provvedimento, un vero e proprio "Veggie Burger Ban", è visto come un attacco diretto all'innovazione e alle alternative sostenibili.

Analisi del Divieto UE: Perché il "Meat Sounding" è Controverso

I termini "carne" e "prodotti a base di carne" vengono riservati esclusivamente agli alimenti di origine animale. I sostenitori di questa restrizione, guidati dalle potenti lobby della carne, affermano di voler evitare la confusione del consumatore e di voler tutelare il patrimonio gastronomico europeo.

primo piano di un panino burger che viene infilzato da un grosso coltello
primo piano di un panino burger che viene infilzato da un grosso coltello

“Questo non è un provvedimento per tutelare i consumatori. È un provvedimento per proteggere il mercato della carne dall'innovazione. È protezionismo mascherato da tutela del consumatore.”

Sauro Martella, Responsabile Sviluppo VeganOK

La nostra posizione: Sosteniamo che l'argomento della confusione sia pretestuoso. Un consumatore che cerca un "burger vegano" sullo scaffale è consapevole della sua natura vegetale, grazie alle etichette chiare e al packaging. Questo divieto non fa altro che creare un ostacolo burocratico ed economico.

Le Riepercussioni Economiche sulle Aziende Vegane

Il divieto, se ratificato dal Consiglio e dalla Commissione, imporrà alle aziende produttrici di alimenti plant-basedl'onere di un costoso rebranding. Dovranno reinventare i nomi dei prodotti, ristampare etichette e stravolgere intere strategie di marketing, un duro colpo per un settore in forte e necessaria crescita.

La Rivolta del Mercato: Lidl e Burger King in Protesta

Burger King: Il colosso del fast food, pioniere nell'offrire alternative di successo come il "Rebel Whopper" e altre opzioni senza carne, ha espresso la sua contrarietà. Per loro, l'uso di "burger" è essenziale per guidare il consumatore nella scelta e per normalizzare le opzioni vegetali nel menu.

Lidl: La catena di supermercati, leader nella GDO, si trova a dover affrontare un potenziale caos logistico e di etichettatura per le sue apprezzate linee vegane a marchio proprio. Il divieto renderebbe i prodotti meno riconoscibili e penalizzerebbe la domanda dei consumatori sempre più orientati a diete sostenibili.

La reazione del mondo della distribuzione e della ristorazione è stata immediata e ferma. Grandi attori che hanno investito nel segmento vegano vedono il divieto come una mossa controproducente.

broccoli in primo piano con un nastro rosa a indicare la lotta silenziosa vegana di proveg
broccoli in primo piano con un nastro rosa a indicare la lotta silenziosa vegana di proveg

ProVeg International Denuncia: "Un Veto Ingiusto e Miope"

L'organizzazione non governativa ProVeg International, punto di riferimento per l'informazione e la promozione del sistema alimentare vegetale, ha guidato la protesta del settore.

"Questo divieto è miope e ingiusto. Non tutela il consumatore, ma la posizione dominante delle lobby della carne. Le diciture come 'salsiccia vegetale' sono un ponte linguistico che facilita la scelta consapevole e accelera la transizione verso sistemi alimentari più sani ed ecologici. Chiediamo al Consiglio di respingere questo emendamento che ostacola il futuro del cibo."

L'organizzazione ha anche sottolineato l'ipocrisia della norma: mentre l'UE promuove politiche di sostenibilità e riduzione dell'impatto ambientale degli allevamenti, con un gesto legislativo ne blocca di fatto la via d'uscita più semplice e veloce.

ProVeg ha ribadito che:

Guarda il nostro Video: Le Ragioni del NO al Veggie Burger Ban!

Per un'analisi completa su cosa comporta il voto del Parlamento UE e quali sono le implicazioni per il futuro del cibo, guarda questo video di approfondimento:

Will Europe BAN Veggie Burgers?

Il Futuro è Vegano, non Burocratico: La Chiamata all'Azione e l'Appello alla Community Vegana

La decisione del Parlamento Europeo è un chiaro tentativo di rallentare un cambiamento che, per motivi etici, ecologici e di salute pubblica, è ormai inarrestabile. Nonostante il clamore del voto, la partita è ancora aperta: la norma deve passare il vaglio del Consiglio, dove i governi nazionali avranno l'ultima parola.

È il momento di agire. Non possiamo permettere che la miopia politica e gli interessi protezionistici prevalgano sulla chiarezza, l'innovazione e la Sostenibilità. Difendere il diritto di chiamare un prodotto vegetale con un nome che ne facilita l'uso, è difendere il diritto di scegliere un futuro migliore.

Vogliamo burger vegani, non protezionismo.

Unisciti alla battaglia: Fai sentire la tua voce, contatta i tuoi rappresentanti politici europei e sostieni le campagne di organizzazioni come ProVeg International. Il futuro del cibo non sarà deciso da un divieto sui nomi, ma dalle nostre scelte consapevoli.

E se questo nostro spazio di denuncia è troppo limitato, scrivici la tua opinione, perché noi siamo un gruppo e, si sa il gruppo fa la forza!

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